Che occhi aveva in quel momento! Sembrava che tutta l’anima le fosse passata nello sguardo
Non riuscirò mai a scrivere qualcosa di così vero. Ho bisogno di una sigaretta, e con il fumo se ne va anche la voglia di trovare nuove storie e di pensare. Ok, il paragone con Dostoevskij lo perderebbe chiunque. Ma io ho voglia di scrivere una storia che faccia storia, di tracciare una strada che possa diventare per gli altri la via.
Spendo tanto di quel tempo a pensare a come dovrebbero essere fatte le cose, a cercare di rendere tutto perfetto. Il mio medico mi ha detto che sono un maniaco del controllo, e che vorrei solo che tutto andasse come deve.
Come se sapessi distinguere davvero cosa è giusto e cosa è sbagliato.
I momenti peggiori li vivo quando sono a letto, con la faccia nel cuscino sento il fuoco che dallo stomaco grida, ciò che mi circonda non è all'altezza, o forse non lo sono io.
Le mia dita si immischiano fra le vertigini dei miei capelli ed i miei occhi vedono colori nuovi. E lì in fondo una luce: lei, lui, quel bambino, un cane, una palla, un gabbiano, un pittore. E le loro storie escono piano, me le tengo dentro per un pò e poi le caccio fuori. Non scriverò mai niente di eccezionale, eppure ciò che scruto deve prendere forma. E' bello poter vedere qualcuno che, almeno sulla carta, avrà il coraggio di vivere.
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