lunedì 13 luglio 2015

stazione


Rischia di diventare un tormento più che uno stile di vita. E’ una valigia sempre pronta e sempre sfatta un po’ come il tuo cuore aperto a tutti eppure in perenne confusione per i tanti abbracci che sa di non poter più assaporare.
Anna era stato un incontro fortuito eppure tremendamente penetrante. Quante volte ero passato fuori a quella stazione e quante volte non l’avevo mai notata? Fino al giorno in cui lei piombò nella mia vita
Avevo sempre avuto altro e non credevo di averne bisogno, ma l’amore ti travolge come un’esperienza sempre nuova. Ti rende così incapace, ero così pieno di risposte da aver sottovalutato il fatto che qualcuno potesse non avere le domande. Così ho dovuto ritornare ad essere bambino per riscoprire il come si fa, come si sta accanto e basta senza pretendere altro. Perché fuori a quella stazione lei non desiderava altro, non aveva bisogno di un cavaliere, aveva solo bisogno di essere sorrisa e sorrisa ancora. E così l’ho amata tanto, perché si ama solo quando si ha bisogno delle stesse cose e Anna mi ha aiutato a scoprire che anche io in fondo volevo solo un sorriso in più.

Ed ora sono ancora fuori a quella stazione ma il mio treno è stato annunciato e devo andare, con il cuore che sorride per il subbuglio che una piccola donna ha saputo crearmi dentro. Vince chi ama di più, sono certo che dovunque sarò questa stazione sarà sempre casa, perché gli occhi di Anna continueranno a guardarmi da lontano. La mia valigia resterà pronta per andare, ma quest’oggi Anna ha inciso nella mia pelle la strada per tornare.