Ho bisogno di una sigaretta. In realtà non è proprio così,
fumare forse nemmeno mi piace troppo. Ho bisogno del suo gusto in bocca, di
quella saliva amara tra le guance, che ti pizzica la lingua. Ci sono volte come
questa in cui credo che la mia anima sappia di questo catrame. Quand'è così ho
bisogno di alzare il volume dello stereo e spingere sull'acceleratore.
Ho ascoltato tanto da bambino e credo di essere venuto su
bene con tanti carismi e aspettative, eppure finisco le mie serate guardando un
bicchiere vuoto e senza la forza di spostarmi dal divano al letto.
Credo si tratti di un problema generazionale, di quelli come
me che in fondo hanno sempre avuto tutto.
E abbiamo il peccato negli occhi, rapaci e capaci di
violenza. A volte bastano un paio di calze per farmi dimenticare tutti i miei
buoni principi, e poi passi il giorno successivo ad affogarti nel baratro di
qualche dipendenza. La cocaina accelera i miei pensieri e mi fa credere di
essere invincibile, il cibo ingurgitato in quantità come punizione ed
espiazione per le mie colpe.
E entri in un circolo vizioso che in fondo ti piace perché almeno
lui non ti abbandona.
Quando ti accorgi del marcio spesso è tardi. La droga non ha
fatto nient’altro che amplificare le mie ansie. E quest’ultime non hanno fatto
nient’altro che aumentare le mie paranoie. E così ti sembra che tutti ti
guardino e che tutto il mondo sia pronto a puntarti il dito contro. E crolli
quando scopri che al mondo in fondo di te non importa molto.
E così la mia ricerca continua, perso nei vicoli della
solitudine senza più anestesia. A volte penso che tutto ciò sia irreale, vano e
passeggero. Come me inutile. Eppure ho voglia di dare un senso a tutto ciò,
forse ho solo bisogno di un qualcosa per cui essere migliore, qualcuno che
riesca a tirare fuori il meglio di me.
La mia anima non sa di catrame, ha solo bisogno di un
legame. Qualcuno in cui credere, qualcosa da sperare, qualcuno da amare.