venerdì 5 dicembre 2014

qualcuno che la guardasse così


le 13.15, ormai anche quest'ora di chimica è andata e ormai non vale più la pena a perdere tempo con gli appunti. "Ho sbagliato indirizzo e ho sbagliato a voler seguire questo corso senza nessuna base". Sbuffa nel suo maglione a colle alto, e in quel respiro c'è tutta la sua poca voglia di continuare, cosa? Forse nemmeno Claudia lo sa bene. Non voglia di continuare con la matematica, non voglia di uscire sempre con le stesse persone, non voglia di passare il suo tempo ad obbedire alle buone scelte di suo padre. Vorrebbe gridarglielo in faccia... "se solo ogni tanto lo vedessi", il suo pensiero ad alta voce fece scappare un sorriso al suo vicino di banco, ed anche lei non poté fare a meno di sorridere. "Ciao", l'aveva notato anche prima, è un bel ragazzo. "Non sono matta tranquillo", smorzò subito Claudia, "io invece sono Andrea, piacere". Che imbranato davvero quello era tutto quello che sapeva fare per provarci? "Pranziamo assieme?" - "Si", si sentì rispondere Claudia, un'altra occasione per stare un pò da sola gettata via, ma ormai non si poteva tornare indietro: "andiamo fuori però, al parco". 
Era freddo e le panchine libere poco invitanti, ma ormai... si sedettero accanto goffamente, come due sconosciuti, e quella pausa sembrò interminabile, piena di mezze frasi banali. 
Eppure nell'aria c'era qualcosa di nuovo, Qualcosa che Claudia non si aspettava, il suo sguardo confuso continuava a non aver voglia di... ed invece lo sguardo di Andrea sembrava non volersi mai più staccare da lei. Ed il suo cuore timido si riempì di un sorriso grande. Non si dissero molto quel giorno, ma Claudia capì che aspettava da tanto qualcuno che la guardasse così.