“C’è una sola cosa che
vorrei davvero, avere a disposizione del tempo”.
In fondo è la cosa di cui
Gabriele più sentiva la mancanza. Una vita, la sua, bella piena di
soddisfazioni, di primi posti e di obiettivi raggiunti, perché in fondo in
quello che fai sei bravo e non ti costa fatica.
Eppure, dopo una giornata frenetica
a fare tutto ciò che andava fatto, non era appagato.
Sveglia al mattino, la corsetta
giù al parco perché deve mantenersi in forma. Poi accompagnare i bambini a
scuola, perché è un padre di famiglia. Poi il lavoro, perché bisogna guadagnare
per far andare avanti con la scuola, i dottori, il calcetto e la danza. Poi una
visita alla mamma ammalata perché si sente troppo sola.
Poi e perché che si aggrovigliano
nella mente e mandano in corto circuito il cuore. Non vuoi venir meno a nessun
impegno preso, eppure in quelle faccende in cui avrebbe dovuto trovare se
stesso, Gabriele non trovava niente.
Giornate spese a rincorrere i poi, giornate passate a doversi
giustificare dai perché.
Domande che sempre più insistenti
ti tolgono il respiro mandandoti in corto circuito, come quando è caldo eppure
tu senti un brivido di febbre, come quando in ciò che fai ci metti il cuore ma
questo poi crea legacci.
È davvero giusto
ciò che faccio? È davvero questa la mia strada? E domani?