sabato 23 marzo 2013

Tra poco, Domenica

Siamo pronti ormai ad entrare in questa santa settimana. Ci siamo. 
Chissà cosa passa nella mente dei discepoli,
chissà se davvero hanno compreso quanto tra poco accadrà al loro maestro.
Chissà se i sacerdoti  sono davvero così uniti nel voler far fuori questo pseudo messia.
Chissà se Gesù è consapevole delle sue azioni senza ritorno.
I rapporti ormai sono inaspriti, troppe volte Gesù si è mostrato come Messia, troppe volte ha compiuto gesti inequivocabili: guarigioni, miracoli e quei discorsi che sanno di rivoluzione.
E quel maledetto discorso sulla sua passione. Davvero il profeta deve morire? E davvero si avvicina quest'ora? L'incredulo Giuda ha il cuore in tumulto, il suo cuore è legato a Gesù, ma la sua mente sa che il Messia non deve morire, deve iniziare a combattere davvero.
Eppure Gesù non si mostra più, sembra nascondersi, sembra non scendere più in campo. Chissà se so davvero cosa sta accadendo, e intanto tutto intorno trema. E' Gesù che passa nella storia ed entra a Gerusalemme. Esulto insieme alla folla, il mio cuore in tumulto prova a mettersi in ascolto... Ancora una volta sono muto davanti al mistero. Il Signore sembra non preoccuparsi del pericolo, per lui conta solo il bene che ancora vuole donarci. 

giovedì 21 marzo 2013

Fiducia

Fiducia non è gettarsi nel vuoto,
è un correre incontro
verso la tua Speranza...
Un correre verso i desideri del tuo cuore.
Fiducia non è dare credito a delle parole,
è radicarsi in un'esperienza di dono
che ci ricorda quanto siamo attaccati al merito
ed intanto dimentichiamo la gratuità.
Donami Signore di non cercare i miei tempi e le mie soluzioni,
perchè io possa vivere solo di fiducia in Te.
Dove e come tu mi vorrai

mercoledì 6 marzo 2013

tuffiamoci

Ieri è stata una giornata molto particolare...
non scendo nei dettagli della cronaca ma vorrei che capiste un po' il mio stato d'animo.
Ero solo, con tante persone che mi vogliono bene, eppure solo. Un incubo che si realizza.
Conoscere tante persone che ti ammirano, che ti apprezzano, che fanno il tifo per te ed avere contemporaneamente bisogno di qualcuno che ti stia accanto davvero. 
Qualcuno c'è stato, ma tanti altri no. Ed il mio cuore si è appesantito ed ha avuto paura.
Ho pensato a quante volte vivo questa paura e a come questo dolore sia cicatrice sulla mia pelle. 
Un vuoto, con la continua speranza di essere colmato, sempre più vuoto. 
Il giorno dopo è difficile, come al solito.. il risveglio ed il finto ritorno ai tuoi giorni di sempre non cancellano la nausea che coltivi dentro, ed io di vomito nello stomaco a quanto pare ne avevo da un bel po'.
Eppure forse sono chiamato ad accettare anche questa povertà di affetti come un dono.
Si, come un dono... perché in questo tempo di quaresima ho conosciuto fratelli che vivono soli sempre, e sono chiamato a vivere anche il loro dolore. Così questa cicatrice che mi pulsa in petto inizia ad avere senso, ed il muro che la mia testa ha eretto per non guardare al male che mi attacca pian piano crolla.
La foto ricorda il muro di Berlino, a me particolarmente caro. Oggi una parte di me si sente come quel muro. Quel muro che divide e lascia soli, quel muro abbattuto il quale ci si è potuti tuffare gli uni nella braccia degli altri. Tuffiamoci allora, perché il grido del nostro dolore diventi ponte per l'incontro... dopotutto il grido di dolore della Croce non è forse nient'altro che il braccio teso di Gesù verso la mia vita.