giovedì 1 gennaio 2015

capelli al vento


A volte basta fare due passi e prendere un pò d'aria. I muscoli riprendono vita ed il freddo che ti entra nei polmoni è un dolce abbraccio di vita.
Maria lo sapeva, ma come tanti si nascondeva dietro alle tante cose da fare, tirata giù dai troppi se e ma che la sua vita ogni giorno le chiedeva di affrontare. Già la sua vita, ritornava a pensarci spesso, la sua stramaledetta vita normale, senza traumi, senza ansie, senza problemi. E vuota di sorrisi e di carezze. Una vita che vista dal di fuori sembrava non avere pieghe o sbavature, l'università, gli amici, i sabato sera, ma che dal di dentro ruggiva come una tempesta. Quasi che si possa vivere col sorriso sulle labbra ed un grido nel cuore. 
Cosa cerchi Maria? Come stai?
Se lo chiedeva spesso durante le sue lunghe passeggiate al molo d'inverno, la sera, con il vento che rumoreggiava tra gli scogli e attutiva quei battiti troppo veloci che l'assordavano dentro. Sto bene, si ripeteva sempre più frenetica, eppure non era così. O forse non era semplicemente così, perché il bene te lo devi costruire e guadagnare ogni giorno, e perché puoi avere tutto ma provare lo stesso il vuoto. 
Si fermò un attimo Maria a prendere fiato, poi quel gesto consueto di tirarsi i capelli indietro e stringerli in un pugno, gli occhi chiusi per un'istante che si riaprono verso il cielo. Un'emozione fugace, un sorriso strappato, una stella che cade scuotendo l'immobilità di un cielo e di un cuore anestetizzati da antichi dolori, riscaldati da un tiepido abbraccio. Quel sorriso leggero toccò il pugno di Maria, e fu un'esplosione. 
I suoi capelli al vento in balia come il mare e lacrime calde e lacrime amare. 
Forse era arrivato il momento di non restare chiusa, in ordine, in un pugno, ma di aprirsi alla novità del vento