martedì 24 giugno 2014

1.40

Era troppo tardi per scendere e comprare qualcosa, il suo frigo e delle scatolette di emergenza avrebbero dovuto per quella volta supplire alla sua fame.
Un quadro patetico, Riccardo, 28 anni, un po' di pancetta, carne in scatola e qualche sottiletta, naturalmente senza un piatto. Il richiamo del pc troppo forte. C'era un mondo dietro quello schermo che meritava di essere vissuto fino in fondo, o almeno così faceva finta di credere.
A Riccardo piacevano soprattutto i siti dove poteva scommettere, perché non guadagnare qualche extra ogni tanto? Quella frase gli era già costata tantissimo.
A 16 anni era un bel ragazzo, aveva amici, interessi e cose da fare. Era un tipo che si gettava in tutto a capofitto. Forse fu questo a tradirlo. "Che dici chi segna domani?", era una domanda innocua ma in Riccardo scattò qualcosa, c'era un modo facile per fare qualcosa di soldi, bastava in fondo stare attenti e studiare il campionato, le probabili formazioni etc... e poi, poteva finalmente vincere in qualche cosa.
Riccardo sembrò subito portato per quel gioco e scommettere poi metteva in circolo tante emozioni nuove. Era bello vincere ed in fondo ogni volta che perdi puoi riprovarci, così per ritornare alla pari insomma.
Il suo "hobby" gli costava poco, ma piano piano distrasse il cuore di Riccardo. Gli amici erano tutti passati in secondo piano. Sostituzioni, infortuni, classifiche dei marcatori e cartellini rossi erano le uniche cose che gli interessavano. La sua vita era diventata un gioco di quote e le giornate si misuravano in base ai goal fatti dal bomber di turno o dai rigori negati da un arbitro distratto.
Arrivato a 21 anni fu costretto a trovarsi un lavoro, in una catena di montaggio, zero pretese e altrettante prospettive. Ma qualche soldo buono per qualche puntata. Iniziò ad aprirsi un conto su internet e dietro quel muro di pagine protette da uno schermo sembrava quasi che non stesse coi soldi pian piano perdendo anche se stesso. Giornate passate tra la noia del lavoro e il televideo, interessi misurati in base a quanto poteva puntare, amici divisi tra quelli che ne capivano e quelli che non sarebbero mai riusciti a vincere nulla.  
Il mondo fuori dal suo mondo si è fatto intanto sempre più cattivo e ormai Riccardo sembra non averci più niente a che fare. Solo ogni tanto nel silenzio della sua solitudine che puzza di sporco e non curanza sembra ancora che il suo cuore provi a battere per qualcosa di vero. Ma basta una sigaretta arrabbiata per distrarre di nuovo il cuore, e qualche euro dispari per provare una falsa emozione