Quanto sangue esce dal mio naso. Lo vedo scorrere in questo
fottutissimo lavandino e la testa balla che un piacere. Mi guardo allo
specchio, sono davvero io quella con questo naso a pezzi e questi occhi
socchiusi? Mi ci vorrebbe del ghiaccio, ma come al solito non c’è.
Tutto è andato all’aria, ho investito i miei tempi ed i miei
sforzi e non è bastato, tutta me stessa per rimanere al tappetto, ancora. Cosa
sarai domani? Ancora la stupida Ireta che serve ai tavoli per 1,5 € all’ora,
sempre che te lo permetteranno con questo viso sfregiato.
Tempo sprecato a credere in me e a nascondere i miei limiti,
tempo passato ad allenarmi e a difendermi da tutti. Non è normale che una
ragazza tiri pugni, eppure è l’unica cosa che mi riusciva bene, fino a ieri.
Come è strana la vita, nasciamo con la capacità di sognare e contemporaneamente
abbiamo iscritto nel nostro dna la sconfitta e la miseria. Nulla da fare per
una come me.
E’ passato già un anno da quando il mio allenatore mi ha
notata, un ragazzotto mi allungò una mano sulle gambe ed io d’istinto gli ruppi
il muso, un diritto senza mezze misure. Ero sola in questa città dove sono
arrivata per scappare da tutti e soprattutto da me e così perché non accettare
quell’invito? Tutte le mie amiche di scuole danzavano, ed io in un certo modo
facevo lo stesso allenandomi. E poi gli incontri, quanta adrenalina quando la mia
avversaria crollava a terra portandosi al suolo anche un pezzo di me. Ho visto
il mio gancio sinistro rompere il sopracciglio di una e gettare via la rabbia
per non essere mai stata presa troppo in considerazione a casa, un naso rotto
per buttare gambe all’aria tutti quelli che mi avevano emarginata, la piccola e
stupida Ireta.
Oggi è andata diversamente, lei ha fatto prima di me ed io
sono caduta giù e la rabbia che ho dentro mi è rimasta in gola, ed il sangue
perso mi ha fatto ricordare solo quanto sono stupida e fragile. E’ in serate
come queste che percepisco di essere ridicola, ed il vomito e la rabbia dallo
stomaco salgono, e avrei solo voglia di poter tirare un pugno al cielo.
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