gli occhi che piano si riabituano alla luce, uno sguardo al
cellulare. Le 6.05, come al solito troppo presto. Non vale la pena, e così mi
rigiro tra le coperte bagnate di sudore. Le 6.20, ok mi alzo. Ed è un
frastuono, levo la maglia le mutande e sotto la doccia. L’acqua è calda e mi
risveglia. Cosa è successo ieri?
Si, quelle voci, quel rumore e poi… e io? Non
ricordo cosa ho fatto.
Faccio il caffè e accendo una sigaretta, ingoio il fumo con
rabbia. Flash di ieri sera, qualcuno suona una chitarra e Stef è come al solito
arrabbiata, sono tornato tardi, dice che non la penso, dice che metto tutto
davanti a lei, davanti a noi. Forse ha ragione. Forse non sto pensando nemmeno a
me stesso, devo comprarle dei fiori, i fiori risolvono sempre tutto.
Scendo e cerco dei tulipani gialli, i suoi preferiti. La
chiamo, è a casa, arrivo da lei. Io, il mio sorriso e i tulipani gialli. Mi
guarda in lacrime, ha un taglio su un labbro ed un occhio nero. Cosa ti è successo
Stef? Chi ti ha toccata? Ancora lacrime… i fiori non risolvono sempre tutto.
Accendo una sigaretta, sono in piazza su una panchina. Io,
il mio sorriso e i tulipani gialli.
Ho bisogno ancora di un goccetto
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