Toccando la Parola è prima di tutto un’esperienza, quella
del toccare appunto, del prendere per mano, dell’assaporare, un testo. E non un
testo qualunque ma quelle pagine considerate come Parola ispirata dallo stesso
Dio.
Quando ho iniziato quest’esperienza io stesso ero dubbioso
su questa cosa, e pensavo che “Parola di Dio” fosse solo un modo di dire, ma
poi ho scoperto che non è così… e l’ho fatto non leggendo, studiando o provando
a capire cosa di importante ci fosse in quelle righe, ma “toccando” e
permettendo alla forza di quelle parole di toccare la mia vita, la mia storia e
la mia persona. E la Parola mi ha lavorato e mi ha fatto scoprire chi sono e
cosa mi fa bene e cosa mi fa male, e ancora mi aiuta in questo cammino.
Come
possibile ciò??? Ancora me lo chiedo, eppure è proprio così, come bere un
bicchiere d’acqua.
All’apparenza nulla di straordinario, è qualcosa che si fa
senza pensarci troppo, eppure quanto è fondamentale per il nostro benessere
quella freschezza, quella limpidezza? Quante cose all’apparenza sembrano
migliori, più attraenti, ma alla fine ti lasciano ancora più assetato? Forse
perché, anche se non si vede, noi stessi siamo fatti per la maggior parte
d’acqua…
E credo sinceramente che oltre all’acqua ci sia dell’altro,
quel qualcosa che ancora ci fa sognare in un domani migliore, quel qualcosa che
continua a spingerci ad essere di più, che ci da forza anche in quelle
situazioni che sembrano davvero schiacciarci e lasciarci vuoti.
E “toccando la Parola” è un’occasione per fare conoscenza di
quel “qualcosa”.
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