domenica 23 dicembre 2012

Natale... e Speranza


Mi avvicino a questo tempo dell'anno sempre con molta difficoltà. Luci per strada, musiche e colori e dolci e persone felici mi hanno sempre messo un pò di tristezza. Ed in fondo ho sempre pensato di essere un pò strano, inadeguato. 
Quest'anno però è avvenuto qualcosa di straordinario, ho fatto una scoperta, grazie ad una pagina del Vangelo di Luca, una pagina famosa... leggiamola insieme:

Luca 1, 26-38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,  a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.  Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.  Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.  Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre  e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». 
E l'angelo partì da lei. 

Ho letto e riletto questo brano tante volte, eppure quest’anno mi ha detto qualcosa di unico. Ho guardato Maria affaccendata e l’arrivo dell’angelo Gabriele, il suo parlarle ed il suo predirgli il grande disegno di Dio. E mi sono guardato dentro ed ho scoperto come questo stava per diventare l’ennesimo Natale di “affaccendamenti”, preso da mille ed una cose da fare ma vuoto di Speranza.
Si, quest’anno ho scoperto che cosa volesse dire Sperare… sarà stata la profezia Maya ed il tanto parlare della fine del mondo, ma mi sono ritrovato a guardare Maria come ad una donna pronta a dire SI perché certa che Dio prima o poi sarebbe passato per la sua vita. E così mi sono preparato anche io, con paura, come quella che deve aver provato Maria davanti ad una missione così grande, ma anche con risoluta Speranza, certo come la vergine che se c’è Dio allora è la cosa più bella e più giusta alla quale potessi essere chiamato.
E così mi avvicino a questo Natale, per la prima volta nella gioia, ascoltando il mio cuore che esulta per l’incontro con il Risorto che continua a venire nella storia e che sempre più si prepara e ci prepara alla venuta finale.
Signore e fratello Gesù, donami per questo Natale di essere persona di Speranza, non per essere anestetizzante di questo mondo, ma per essere Pace, nel dolore e nella sofferenza, anche quando le storie che mi circonderanno saranno più grandi di me. Grazie perché ci sei.

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