«Marco
perché fai così, proprio non ti importa di noi?», mi faceva venire i brividi
vedere quel suo sguardo vuoto dritto verso qualcosa di lontano, qualcosa sempre
troppo oltre. “Non ti ha mai giudicato abbastanza” sentenziò la mia testa
continuamente arrabbiata con lui. Eppure c’era qualcosa di magnetico che non mi
lasciava distogliere lo sguardo da lui.
“No,
Anna, aspetta. Lo sai, non sei tu, il problema è il mio. Certo che mi importa
del tuo lavoro, di noi, sai che senza di te sarei spacciato, sei l’unica che
riesce a tenermi saldo qui”.
Era
vero, Marco, brillante avvocato, bel ragazzo, di buona famiglia e
apparentemente senza problemi e senza grilli per la testa, non sapeva e non
riusciva a godersi la sua felicità. Ma la cosa più stupefacente, ciò che
davvero faceva stare male Anna è che a lui non importava, anzi non se ne
accorgeva nemmeno.
Si
erano conosciuti nello studio legale dove lei lavorava come segretaria. Lui era
arrivato lì per fare praticantato. Non l’aveva mai corteggiata, e forse proprio
questo l’aveva affascinata. Lei, bellissima, era abituata ad avere sempre tutti
ai suoi piedi, e quel giovane bello e sfuggente che le sorrideva, ma niente
più, la intrigava.
Fu
un duro colpo per lei scoprire, una volta innamorati che quella non era una
strategia per ammaliarla, Marco era così sempre. Voleva qualcosa la puntava, la
consumava ed andava via, come un giovane sciacallo. Non aveva gusti musicali,
non aveva preferenze politiche, sogni o particolari tendenze letterarie.
Giocava a calcio, usciva con gli amici, ma niente lo interessava davvero. Non
si trattava della solita maschera per sembrare qualcuno che non sei, Marco
semplicemente non era. Apparteneva pienamente a questo tempo, non puoi
definirlo per il chi è, ma per ciò che non è. E così finisci per non definirlo.
E
forse Marco è l’unica persona che conosco davvero libera, ma a che costo?
All’amaro prezzo dell’altro, senza
legami, con nessun abbraccio che potrà mai scaldarlo davvero, con nessun sogno
che potrà mai dargli il coraggio nel presente, con nessuna passione ad
alleviare la monotonia della ripetitività quotidiana.
Oppure
Marco è tutt’altro, e forse Anna non lo comprenderà mai. Lui vuole altro e ha paura sempre di altro, questo lo rende forte perché
incosciente, ribelle perché sincero, davvero libero perché con il cuore in
tutto ciò che fa e contemporaneamente proiettato ad altro.
Anna
lo crede disamorato, Marco è semplicemente nel vento. E sorride per questo.
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