giovedì 10 aprile 2014

Era uno abituato ad inseguire i sogni

Stare solo non era mai stato un problema. Anzi, forse negli ultimi tempi aveva preso a prenderci gusto.
Federico, 27 anni, lontano da casa da quando ne aveva 19. Era andato via per studiare informatica e si è ritrovato a portare pizze a destra e a sinistra e a sviluppare nuovi metodi per incasinarsi la vita. Come quando distratto sbagliava le consegne o andava via senza prendere soldi. O come quando restò muto quando lei aprì la porta e sorridendo la richiuse.
Era uno abituato ad inseguire i sogni e questo lo ha reso debole, perché aspettando la perfezione Federico non ha avuto mai il coraggio di gioire delle piccole cose. Il raggio di sole che ti scalda al mattino mentre corri a farti la doccia, il vento che scompiglia i capelli di lei mentre ti viene incontro, le risate con gli amici, una passeggiata al mare o magari in montagna.
E la debolezza è la porta del vuoto, quel senso di vomito che ti sale dallo stomaco e che ti fa ringhiare emozioni amare quando ti scontri con qualcuno. E prima sei arrabbiato, poi tutto ti è indifferente e la vita sembra non appartenenti più.
Quando Federico avrà sputato via tutte le sue lacrime potrà forse tornare a scegliere di alzarsi. Andare e costruire

Nessun commento:

Posta un commento