giovedì 24 aprile 2014

5 minuti


Dormi ora... Rosa spense la luce e chiuse la porta dietro di se.
Leggera si avviò verso il divano, con un pulsante zittì la televisione e chiuse tutto fuori di se. Erano iniziati i suoi 5 minuti e voleva che nessuno la disturbasse. Il fuoco nel camino provava a non morire ed in fondo era un dolce compagno per Rosa, 40 anni con una vita che non si era scelta e che non avrebbe mai avuto il coraggio di digerire. Anche lei provava a non morire. Sveglia all'alba, prepararsi prima della sveglia di Luca, il bambino che sua sorella le aveva lasciato, poi preparare Luca, mandarlo a scuola e poi il lavoro e le corse in una città che sentiva sempre meno sua. Dall'incidente nel quale perse sua sorella e i suoi genitori la sua vita aveva preso una piega imprevedibile. Non c'era più spazio per piaceri frivoli o per sogni da progettare, c'era solo un lento rincorrersi di cose da fare senza speranza, per il solo senso del dovere. Ma quando a sera tutto si spegneva Rosa tornava a vivere, erano 5 minuti soltanto, da quando Luca andava a dormire a quando lei doveva tornare a fare tutte le faccende di casa. Il tempo di una sigaretta e di stare con il cervello spento ad ascoltarsi, questo le bastava per sentirsi viva, forse la sua vita era solo una boccata di fumo eppure, tra i contorni grigi di quei 5 minuti, dal fondo del suo cuore ancora urlavano sogni che esigevano di prendere vita.
Ma erano 5 minuti, soli

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